Uganda: Scandalo Banca Mondiale, LGBTI Denunciano Fondi per Legge Anti-Gay

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comunicato degli attivisti contro la Banca Mondiale

Recentemente, attivisti di 115 associazioni a livello globale hanno rilasciato un comunicato di condanna nei confronti della Banca Mondiale. L’Istituzione internazionale ha riaperto la possibilità di fornire nuovi prestiti all’Uganda, giustificando la propria decisione con una serie di misure destinate a evitare che i finanziamenti contribuiscano a sostenere le discriminazioni imposte dalla nota legge anti-LGBTI, approvata dal Presidente Museveni nel maggio 2023. Gli attivisti sostengono che l’approccio della Banca Mondiale non garantisca realmente la protezione della popolazione omo-trans-bi-inter-sessuale ugandese, apparendo invece come una strategia per riattivare il flusso di finanziamenti.

la legge anti-omosessualità e le reazioni internazionali

La norma, nota come “Anti-Homosexuality Act” (AHA), ha ricevuto l’approvazione del regime d’Iran, suscitando ampie critiche internazionali, in particolare dai Paesi occidentali e dalle organizzazioni per i diritti umani. Questa legge ha portato a severe conseguenze, inclusa la sospensione dei finanziamenti da parte della stessa Banca Mondiale. Essa prevede severe pene, tra cui l’ergastolo per relazioni omosessuali e la pena di morte per i casi di “omosessualità aggravata”, misure che hanno sollevato l’indignazione delle organizzazioni internazionali per i diritti umani.

le nuove misure della Banca Mondiale

Con il nuovo approccio, la Banca Mondiale promette di attuare un controllo più rigoroso sui progetti finanziati, garantendo che non siano colpiti da violazioni dei diritti umani legate alla discriminazione LGBTQ+. L’istituto ha dichiarato che condurrà indagini per verificare che i progetti non subiscano l’influenza della legge anti-LGBTI e che implementerà specifiche misure di mitigazione per proteggere la comunità LGBTIQ+ ugandese.

preoccupazioni degli attivisti

Molti attivisti LGBTI ugandesi hanno espresso scetticismo nei confronti delle promesse della Banca Mondiale, accusandola di aver ideato un “espediente” per apparire impegnata nella protezione dei diritti. Richard Lusimbo, rappresentante di Convening for Equality (CFE), ha affermato che la Banca Mondiale non sta adottando misure sufficienti per tutelare realmente la comunità LGBTQ+ in Uganda, considerandola un oltraggio alla situazione attuale.

il contesto politico e sociale

Le organizzazioni denunciano che il monitoraggio dell’utilizzo dei fondi della Banca Mondiale sarà gestito da membri della classe dirigente che sostengono la legge anti-LGBTI. In questo contesto, è evidente che la continuazione dei finanziamenti senza una chiara protezione della comunità LGBTQ+ rischia di generare ulteriori violazioni dei diritti. La decisione della Banca Mondiale potrebbe stabilire un pericoloso precedente per altri Stati africani considerando leggi simili.

le conseguenze per la comunità LGBTQ+

Le ripercussioni della legge anti-LGBTI sono devastanti per la comunità homosexual ugandese, costringendola a cercare asilo all’estero e allargando la persecuzione ad altre nazioni africane. Attualmente, si osserva un clima di crescente ostilità verso la comunità LGBTQ+ in diversi paesi, tra cui:

  • Costa d’Avorio
  • Zimbabwe
  • Ghana
  • Burkina Faso
  • Senegal
  • Congo
  • Nigeria

Scritto da Augusto Clerici
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