emanuela fanelli: una carriera tra successi e difficoltà personali
Emanuela Fanelli, riconosciuta ai David di Donatello per la sua eccellente performance nel film “C’è Ancora Domani” di Paola Cortellesi, si è aperta in una recente intervista a Vanity Fair. L’attrice ha condiviso la sua esperienza nel mondo del cinema, affrontando anche argomenti delicati come la maternità e le molestie subite in giovane età. Di seguito, vengono analizzati i temi principali emersi dalle sue dichiarazioni.
il successo e l’amicizia con paola cortellesi
Nell’intervista, Fanelli ha svelato dettagli significativi della sua carriera e del suo legame professionale con Cortellesi. Il film “C’è Ancora Domani” ha segnato una svolta importante, portando al riconoscimento ai David di Donatello. Fanelli ha ricordato il momento in cui Cortellesi le propose il ruolo di Marisa, sottolineando la loro collaborazione e la nascita di un’amicizia duratura. Prima di diventare attrice a tempo pieno, Fanelli ha svolto lavori come maestra d’asilo e baby-sitter, considerando la recitazione un semplice hobby serale.
Il passaggio decisivo verso il mondo della recitazione è avvenuto nel 2012, un cambiamento che ha condotto al successo attuale, nonostante l’attrice rimanga con i piedi per terra, dichiarando: “Se dovesse finire domani, è stato bello. Non recito per diventare famosa o per i soldi”.
la maternità e l’esperienza delle molestie
Fanelli ha anche discusso della sua vita personale, dichiarando di essere single e di vivere con difficoltà la fase iniziale degli incontri. Ha espresso la sua opinione sulla maternità, criticando le domande invadenti riguardo al motivo per cui una donna non abbia figli: “Bisogna smettere di domandare a una donna perché non diventa madre”.
Un confronto particolarmente difficile è stato quello sulle molestie subite all’età di 18 anni. Fanelli ha raccontato un episodio inquietante accaduto in treno, sottolineando l’importanza di affrontare la questione con serietà e sensibilità.
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