Moldavia sfida la Russia: Il referendum di Ottobre per l’integrazione UE

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La Moldavia, un paese di piccole dimensioni situato tra la Romania e l’Ucraina, si trova oggi in una posizione ambigua, intrappolata tra le crescenti pressioni russe e il desiderio di integrazione con l’Occidente. Questa situazione è accentuata dalla leadership di Maia Sandu, la prima donna presidente della Moldavia, eletta durante la pandemia. Sandu ha assunto un ruolo centrale nel processo di modernizzazione e avvicinamento dell paese all’Europa, affiancata dal primo ministro Dorin Recean, entrambi membri del Partito di Azione e Solidarietà.

le pressioni della russia e il contesto geopolitico

Il cammino della Moldavia verso l’Europa comincia nel 1994 con l’adesione al programma NATO Partnership for Peace. Durante quegli anni, le relazioni tra la Russia e l’Occidente erano caratterizzate da una cooperazione relativa, in un contesto di ridefinizione dei rapporti post Guerra Fredda. La Russia, anch’essa parte del PfP, mostrava interesse verso una collaborazione con la NATO su questioni di sicurezza. La guerra in Ucraina ha cambiato radicalmente le dinamiche della regione, rivelando la vulnerabilità di diversi paesi post-sovietici alle ambizioni di Vladimir Putin, il quale ha mirato a destabilizzare le democrazie europee attraverso pressioni economiche e soft power.

la leva di mosca sulle regioni russofone

Negli ultimi anni, la Russia ha ampliato la sua influenza attraverso la retorica dei valori tradizionali, giustificando repressioni interne e sostenendo movimenti politici filo-russi nei paesi dell’ex blocco sovietico. La Moldavia non è rimasta immune a tali provocazioni, con aree come la Transnistria e la Gagauzia che continuano a rappresentare sfide significative per la stabilità interna. La Transnistria, in particolare, è una regione separatista sostenuta militarmente dalla Russia, con la presenza di truppe russe nel territorio, situazione aggravata dall’invasione dell’Ucraina nel 2022.

paralleli inquietanti con l’ucraina

Le tensioni in Moldavia sono ulteriormente amplificate dai tentativi di destabilizzazione orchestrati da Mosca, come segnalato dal presidente ucraino Zelensky e dalla stessa Maia Sandu, con accuse di organizzazione di proteste violente da parte di partiti filo-russi. A seguito di questa emergenza, l’Unione Europea ha lanciato una missione civile in Moldavia nel 2023 per migliorare la sicurezza nazionale, un passo fondamentale per affrontare le minacce ibride e difendere la integrità territoriale del paese.

l’integrazione europea e i diritti LGBTQIA+

Contrariamente alla tendenza di altri stati dell’area, la Moldavia ha intrapreso un percorso di avvicinamento all’Unione Europea, presentando la domanda di adesione nel 2022. Sotto la guida della presidente Maia Sandu, il governo ha avviato riforme per combattere la corruzione e difendere i valori democratici, compreso il progresso nei diritti LGBTQIA+. L’omosessualità è stata decriminalizzata nel 1995 e nel 2012 è stata introdotta una legge di uguaglianza contro i crimini d’odio, a cui sono seguiti ulteriori progressi negli anni successivi.

il progresso dell’opinione pubblica

Negli ultimi tre anni, il clima sociale ha visto un significativo cambiamento, con un aumento del 55% di tolleranza verso la comunità LGBTQIA+, mostrando un miglioramento rispetto al passato. Permangono sfide, tra cui la mancanza di riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso e persistenza di atti di discriminazione. L’impegno della presidente Sandu per l’integrazione europea potrebbe portare a un ambiente più aperto e tollerante.

il referendum del 20 ottobre

Il 20 ottobre 2024, la Moldavia affronterà un referendum cruciale per decidere sulla propria adesione all’Unione Europea. Il quesito sarà: “Siete favorevoli all’adesione della Moldavia all’UE?”. Questo voto mira a consolidare tale obiettivo nella Costituzione, tracciando una direzione chiara per il futuro del paese. Il risultato del referendum avrà conseguenze profondamente significative per la Moldavia e il suo cammino verso l’Unione Europea.

Scritto da Augusto Clerici
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