Emanuela Orlandi: Il Giudice Martella Rivela l’Intrigo Internazionale dietro il Caso

Emanuela-Orlandi-libro
Il nuovo libro del giudice Ilario Martella approfondisce l’unica pista che lui considera plausibile riguardo alla scomparsa di Emanuela Orlandi.

In arrivo è il nuovo libro del giudice Ilario Martella, il quale ha indagato sul caso di Emanuela Orlandi tra il 1985 e il 1990. Il volume, intitolato “Emanuela Orlandi. Intrigo Internazionale. La verità che nessuno ha ancora raccontato sul mistero più oscuro della storia italiana”, è pubblicato da Ponte alle Grazie e propone un’interpretazione basata su un’operazione terroristica internazionale, scartando numerosissime altre piste considerate improbabili.

il mistero della scomparsa di emanuela orlandi

Il caso di Emanuela Orlandi, che si è verificato il 22 giugno 1983, è riconosciuto come uno dei più enigmatici nella storia italiana. Le indagini hanno seguito molteplici percorsi, variando da teorie di carattere sessuale a legami con situazioni di pedofilia all’interno del Vaticano.

Numerosi elementi hanno complicato il quadro, come telefonate anonime e false segnalazioni che hanno portato a ulteriori speculazioni, incluso un recente documentario su Netflix. Nonostante ciò, resta forte il desiderio della famiglia di conoscere la verità.

Il giudice Ilario Martella ha studiato il caso Orlandi e la scomparsa di Mirella Gregori, ritenuta collegata, dal 1985 al 1990. Prima di ciò, ha chiuso le indagini sulla pista bulgara relativa all’attentato a Giovanni Paolo II, avvenuto nel 1981.

Il legame tra le due sparizioni e un complotto di vasto respiro internazionale è al centro della tesi elaborata nel suo libro.

le tesi del giudice martella

Il libro di Martella racconta verità inedite e propone un approfondimento su una pista che merita attenzione. Le sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori sono presentate come parte di un’operazione terroristica mirata a ottenere la liberazione di Alì Agca, detenuto per l’attentato al Papa.

Il 13 maggio 1981, Alì Agca ha sparato a Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro, venendo subito catturato. La sua testimonianza ha rivelato il presunto coinvolgimento di funzionari bulgari, dando avvio alla così detta “pista bulgara”. Secondo Martella, l’attentato era motivato da un tentativo di ridurre l’influenza di Giovanni Paolo II e il suo operato in Polonia, ma questo ha spinto la Stasi a mettere in atto un “piano di distrazione di massa”, culminato nelle sparizioni di Orlandi e Gregori.

In un’intervista in famiglia nel Natale 1983, Giovanni Paolo II si era espresso riguardo a questo episodio definendolo “un intrigo internazionale”.

Scritto da Augusto Clerici
Potrebbero interessarti